
Sulla via Appia, nei pressi di Formia, all’interno di una proprietà privata, si trova un’ampia fontana a parete di epoca romana che risale all’età tardo-repubblicana e che ha mantenuto la sua funzionalità fino agli anni Sessanta del secolo scorso. La vasca è collocata su un piccolo tratto della via Appia originaria, a ciottoli basaltici e viene comunemente chiamata “La fontana di San Remigio” per via della Chiesa dedicata al Santo che fu costruita nelle vicinanze nel 1490. Possedeva a monte una vasca limaria e una vasca di accumulo per l’approvvigionamento idrico, che permettevano all’acqua di fuoriuscire da due mascheroni antropomorfi, raffiguranti il sole e la luna, giorno e notte, simbolo del perenne scorrere del tempo. Al tempo dei romani, con la sua acqua, donava sollievo e ristoro a viaggiatori e animali, ma allietava anche la loro sosta grazie al panorama che si poteva ammirare dalla sua posizione: l’intero Golfo di Gaeta, compreso il Mausoleo di Lucio Munazio Planco che troneggia sul promontorio di Monte Orlando.
Raffaele Capolino
SOTTO LA FONTANA
In pratica è tutto ciò che videro nel 1931 il Podestà Felice Tonetti, l’Arch. Gustavo Giovannoni e il Comm. Amedeo Maiuri al di sotto del manto stradale dell’Appia Antica, nel tratto sottostante la Fontana Monumentale di S.Remigio a Formia.
È stato possibile per me e per l’amico Jeanpierre Maggiacomo raggiungere il sito e fotografarlo , grazie alla collaborazione dei Sigg. Novelli , proprietari di un fondo sottostante alla Fontana Romana , lato sud.
Si tratta di strutture ipogee , lunghe una ventina di metri e poste a 7/8 metri al di sotto del tratto stradale della Regina Viarum .
Furono realizzate per lo smaltimento delle acque reflue di questa magnifica fontana monumentale che si trova tuttora in località San Remigio a Formia e visibile in una vecchia foto degli anni trenta dello scorso secolo, postata in sezione commenti.
Alcune di queste strutture sotterranee sono pervenute intatte , altre hanno subito opere di manutenzione , sicuramente avvenute nel periodo podestarile prebellico, quando fu ampliato e spostato il tratto dell’Appia Antica per dare una migliore qualificazione al sito romano sopra citato.
In quella occasione e per alcune parti bisognose di restauro , furono utilizzati numerosi ” conci vulcanici” appartenuti all’antico tratto viario .
Questi locali, come ci è stato riferito da più confinanti, furono utilizzati come ” rifugi antiaerei” nel corso dell’ultimo e tragico evento bellico, raggiungibili da una buca posta nel lato est della stessa fontana.
Un altro tassello storico-archeologico della nostra città di Formia .
Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie ad un fascicolo conservato nell’Archivio Storico Comunale di Formia ” Franco Miele”.
Raffaele Capolino