Le foto di questo post documentano lo stato attuale dei resti romani di una struttura imponente a quattro arcate che divideva in due navate una cisterna appartenuta , molto probabilmente , a Cicerone sulla collina di Acerbara dove è situato il Sepolcro di Tulliola.
Le quattro arcate servivano da appoggio per le due volte originarie della cisterna alimentata contemporaneamente da sorgenti e acque meteoriche.
La cisterna di metri 7 x 10 circa , h mt. 3,00 è posizionata a nord del predetto sepolcro e doveva servire all’approvvigionamento idrico di una villa rurale , i cui resti sono visibili in un pianoro posto in posizione intermedia tra suddetta struttura idraulica e il sepolcro attribuito alla figlia diletta dell’oratore.
Il Sepolcro di Cicerone , ultimo ad essere stato costruito a fianco dell’Appia Antica, è perfettamente in linea con queste tre strutture sopra menzionate che risultano, a loro volta, allineate con una residenza sul mare con prospetto a nicchie romane , ritenuta da molti la vera dimora marittima di Marco Tullio Cicerone.
In pratica da un punto di osservazione posto sul litorale di Vindicio a Formia , è possibile vedere , tutti in linea e nel verso mare-monti, i seguenti siti posizionati su quella che si pensa sia stata la vasta proprietà dell’oratore:
– La residenza marittima
– La Tomba di Cicerone
– Il Sepolcro di Tulliola
– La residenza rustica
– La cisterna
Ovviamente le due ultime strutture sono attualmente sepolte dalla vegetazione e ben visibili solo raggiungendo i luoghi collinari.
Predetto allineamento potrebbe rappresentare quindi , la cosiddetta ” quadratura del cerchio ” ai fini della localizzazione della Villa Marittima di Cicerone.
Le foto di questo articolo sono di qualche giorno addietro , in occasione di un sopralluogo effettuato assieme all’amico Jeanpierre Maggiacomo.
Ci ripromettiamo di ampliare le ricerche su questa collina di Acerbara , allo scopo di individuare anche un ponte disegnato nel 1847 da Pasquale Mattej , da lui stesso chiamato ” Ponte sul fossato delle Conche”, un fossato che separa Acerbara da un’altra collina.
Raffaele Capolino