
Tutti e tre sono rivenienti dal nostro territorio di Formiae romana e conservato ora nel museo di Roma di Palazzo Massimo.

La lunga lesione che attraversa la fronte e l’occhio sinistro era già nota quando era nell’Antiqu
Il secondo reperto ritrae l’imperatore Antonino Pio e costituisce il primo esempio di una estetica ritrattistica che fu denominata “Tipo Formia” e che è ancora oggi riconosciuta nel mondo dell’archeologia.
Il Museo lo dichiara proveniente da Formia.
Infatti è nell’elenco dei reperti elaborato dal nostro concittadino, ispettore onorario della Soprintendenza di Roma, Mario Di Fava per la inaugurazione della nostra struttura museale anteguerra.

Le foto sono riferite all’esposizione dei due ritratti femminili nel nostro antiquarium prebellico andato distrutto dai bombardamenti aerei.
I tre reperti recuperati dai nostri padri tra le macerie dell’Antiquarium furono trasportati al Museo Nazionale Romano oggi chiamato Museo Massimo.
Ripeto, tutti e tre sono dichiarati provenienti da Formia dallo stesso Museo che ora li ospita.
Proveremo, pertanto, a chiedere all’Ente Museale sopra detto la restituzione di quanto da noi trasferito dopo i primi bombardamenti.
Non credo possano opporsi alle nostre buone ragioni.
Nella sezione commenti, le tre schede elaborate dallo stesso Museo Massimo e un quarto reperto che pur se proveniente da Terracina presenta una ritrattistica di “Tipo Formia” attestata dallo stesso Museo.
Raffaele Capolino















