Un labirinto di quindici grandi ambienti di una domus di epoca romana del periodo repubblicano per un totale di 1.500 mq per ognuno dei livelli che, molto probabilmente, non dovevano essere meno di tre.
Da un epigramma di Marziale ( 40 d.C – 104 d.C.) possiamo ipotizzare che sia appartenuta ad Gneo Domizio Apollinare, Console suffetto nel 98 d. C.
Il Console suffetto era, in pratica, il console supplente abilitato a sostituire il console titolare nei periodi in cui quest’ultimo, per qualsiasi ragione, fosse impedito a svolgere la sua funzione assegnatagli dal Senato di Roma.
È ovvio che Apollinare non possa essere stato il primo proprietario di questa villa marittima che come già detto, dallo stile delle opere murarie, risale al precedente periodo repubblicano.
Marco Valerio Marziale, invitato da Apollinare, trascorse nella Domus sovrastante a questa struttura una giornata di “otium” e se ne torno’ a Roma talmente entusiasta che scrisse l’epigramma X, 30 dal titolo :
O temperate dolce Formiae litus….
Un inno alla bellezza di Formiae romana scritto da Marziale che deve aver frequentato spesso i nostri luoghi se aveva potuto conoscere anche Silio Italico che era diventato proprietario della domus appartenuta a Cicerone.
La ” domus ” di questo articolo aveva davanti a sé una struttura a mare di ben 1800 mq ad uso allevamento di pesci.
Gli ambienti al piano terra erano usati sia per lo stoccaggio di materiali di qualunque tipo, sia come alloggi per servi e schiavi.
La foto della planimetria della ” Piscina ” :
Le foto sono state scattate quando il sito era visitabile.
Raffaele Capolino