LA CHIESA DI SAN REMIGIO

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accessibilità : luogo privato

Citata per la prima volta in una relazione di una Visita Pastorale del 1774.

Nel 1817 era affidata all’eremita Benedetto Capolino. Altri eremiti furono Antonio Di Schino dopo il 1817 e Giuseppe Forcina dopo il 1848.

La Chiesa appartenne ai Signori Patrizi di Gaeta e, successivamente, al Cav. Filippo Albito Piccolomini che vi è sepolto assieme alla sua consorte Teresa Postiglione.

Fu anche di proprietà dei Gattola di Gaeta per essere, attualmente, nella disponibilità del Duca Massimo Patroni Griffi.

Sull’altare principale, in buono stato, un dipinto che rappresenta S. Remigio che posa la mano sul capo del committente Cav. Filippo Albito Piccolomini.

Ringrazio il Duca Massimo Patroni Griffi per la squisita cortesia manifestata e per la visita al sito assieme a Fausto Forcina e Gianluca Tomei.

Ritroviamo la Chiesa di S. Remigio in molti disegni di Pasquale Mattej, assieme alla Fontana Romana del periodo repubblicano.

Fonti: Le Chiese di Formia di Maurizio Liberace

Raffaele Capolino

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